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Il Dao


“C’era qualcosa senza forma e perfetto prima che si originasse l’universo. Esso è sereno, Vuoto, Solitario, Immutabile, Infinito. Eternamente presente, Esso è la Madre dell’universo. Per mancanza di un nome migliore io lo chiamo Tao.

Esso fluisce attraverso tutte le cose, dentro e fuori, e ritorna all’origine di tutte le cose.

Il Tao è grande, l’universo è grande, la Terra è grande, l’uomo è grande. Questi sono i quattro grandi poteri. L’uomo segue la terra, la Terra segue l’universo, l’universo segue il Tao. Il Tao segue solamente se stesso.” (Tao Te Ching)

“Il Tao che può essere detto non è l’eterno Tao, il nome che può essere nominato non è l’eterno nome. Senza nome è il principio del Cielo e della Terra, quando ha nome è la madre delle diecimila creature. Perciò chi non ha mai desideri ne contempla l’arcano, chi sempre desidera ne contempla il termine. Quei due hanno la stessa estrazione anche se diverso nome ed insieme sono detti mistero, mistero del mistero, porta di tutti gli arcani”. (Lao Tzu).

L’energia primordiale allo stato puro, qualcosa di indefinibile, senza nome e senza forma, il caos, l’uovo del mondo, l’assoluto vuoto che contiene in potenza tutte le cose e le possibilità, non ancora manifestata è senza spazio e tempo, in uno stato dagli antichi chiamato Wuji. 无极

Wu significa assenza, negazione. Ji, significa ultimo, alto, assoluto. WuJi significa dunque stato di calma assoluta (pensiero divino che dorme, mente universale).

Un principio onnipresente, eterno, illimitato ed immutabile, sul quale ogni speculazione è impossibile, poiché trascende il potere dell’umana concezione e non potrebbe essere che diminuito da ogni espressione o paragone. Esso è al di là dell’orizzonte e della portata del pensiero o, secondo le parole della Mandukya Upanishad, “inconcepibile e indescrivibile”.

È la Vita Unica, eterna, invisibile e tuttavia onnipresente, senza principio né fine, e tuttavia periodica nelle sue manifestazioni regolari, fra i periodi delle quali regna l’oscuro mistero del Non - Essere; incosciente, e tuttavia Coscienza assoluta: irrealizzabile eppure l’unica Realtà auto-esistente; insomma, “un Caos per i sensi, un Cosmo per la ragione”. Il suo unico attributo assoluto, che è Esso Stesso, Movimento eterno ed incessante, è chiamato nel linguaggio esoterico il Grande Soffio che è il movimento perpetuo dell’Universo, nel senso di Spazio, illimitato ed onnipresente. Ciò che è privo di movimento non può essere divino. Però, in realtà non vi è niente assolutamente privo di moto nell’Anima Universale.

E’ l’Ain, quindi è, per noi, il non-essere, è il Nulla, lo Zero Assoluto. Tutto quello che è incomprensibile, ignoto e inconoscibile, non esiste; o almeno non esiste in rapporto alla nostra coscienza. La mente umana non conosce altra maniera di esistenza diversa da quella della forma e dell’attività, quindi trova immensa difficoltà a immaginare uno stato senza forma e senza attività che non sia il non-essere. La Blavatsky definisce questa realtà primordiale come un principio onnipresente, eterno e illimitato e che trascende talmente ogni facoltà umana di concezione e riflessione da rendere insignificante qualsiasi similitudine. Questa concezione cabalistica dello “Zero Assoluto” si affianca a quella del Tao cinese “Adombra la vacuità dello spazio .. .non ha Padre; è al di là del concepibile, Superiore al Sommo”. Si affianca a quella dello gnosticismo di Herbert Spencer che parla dell’Ain come dell’”Assoluto e dell’ Inconoscibile” e a quella della casta sacerdotale egizia che lo definisce l’”Oscurità tre volte grande”.


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