
La medicina naturopatica (o Naturopatia) è un insieme di pratiche di medicina complementare i cui fondamenti teorici furono raccolti da principi salutistici di diversa provenienza, forse formulati alla fine del XIX secolo negli Stati Uniti per poi diffondersi in diverse forme nel resto del mondo, senza però mai riuscire a dare vita a una medicina autonoma, univocamente e coerentemente definita. Essa ha come obiettivo la stimolazione della capacità innata di auto guarigione o di ritorno all'equilibrio del corpo umano, denominata omeostasi, attraverso l'uso di tecniche e di rimedi di diversa natura, oppure attraverso l'adozione di stili di vita sani e in armonia con i "ritmi naturali".
Dal momento che tali interventi influiscono sulla fisiologia dell'organismo, ed hanno lo scopo di migliorare, mantenere o ripristinare la condizione di salute e benessere psicofisico della persona nella sua globalità, essa è un atto medico che richiede l'adozione di precauzioni.
Il termine "Naturopatia" fu coniato nel 1895 dallo statunitense John Scheel, medico di New York. Il significato odierno più accreditato della parola "Naturopatia" è "sentiero della natura" (termine che forse deriva da Nature's Path) per mantenere o ripristinare lo stato di benessere. Più discussa rimane l'attribuzione dell'etimo a natura e al greco pathos, ovvero "empatia con la natura".
Da anni vi è l'affermazione secondo cui nel 1902 Scheel autorizzò Lust, discepolo di padre Kneipp trasferitosi dalla Germania negli USA nel 1892, a utilizzare il termine "Naturopatia" per descrivere la raccolta eclettica di dottrine sulla guarigione naturale. Tale termine si è diffuso negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nel Commonwealth delineando la medicina naturopatica quale applicazione dei principi curativi della natura (Acqua, sole, Terra, cibo ecc.) nel contesto delle conoscenze moderne.
La Naturopatia sostiene che è auspicabile prevenire la malattia mantenendo o ripristinando l’equilibrio energetico della persona. La malattia è, nell'ottica naturopatica, conseguenza di uno "squilibrio energetico" e correggendolo si arriva alla scomparsa dei sintomi.
La Naturopatia differisce dalla medicina allopatica in quanto:
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considera la malattia come conseguenza di uno "squilibrio energetico" (principio proprio della Medicina Tradizionale Cinese);
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ha un approccio "olistico" nei confronti del paziente ("completo", teso ad una valutazione globale).
La valutazione del singolo caso clinico, non si basa sull'esame dei sintomi, ma sull'esame del "terreno" della persona, dei fattori esogeni con cui esso entra continuamente in contatto (agenti patogeni, componenti geobiologiche dell'abitazione) e sullo stile di vita del soggetto, al fine di individuare ed eliminare quelli originanti lo squilibrio energetico.
Il cosiddetto "riequilibrio energetico" viene ritenuto essere attuabile anche per mezzo di specifiche tecniche di massaggio o cromopuntura, che si basano sugli stessi principi dell'Agopuntura nella Medicina Tradizionale Cinese. La stimolazione di specifiche aree corporee è attuata con metodi non invasivi (digitopressione) sulle stesse aree sottoposte a stimolazione con la tecnica agopuntoria.
La Naturopatia dichiara di non porsi come sostituto della medicina allopatica, ma come strumento complementare, in un'ottica secondo cui l'approccio alla malattia può comportare modalità di intervento differenti e che agiscono in sinergia.
La storia e la divulgazione della Naturopatia varia da paese a paese. Questo fatto è legato alla legislazione sanitaria dei diversi paesi, dove ancora oggi si riscontrano divergenze di valori in diritto anglosassone e diritto romano.
Il XVII secolo è sotto l'influsso delle grandi scoperte di Newton, Pascal, Keplero, Galileo e si formano due correnti di pensiero: la scuola degli iatrochimici e quella degli iatromeccanici, tentando di mettere la medicina sotto il dominio delle scienze esatte. Nascono i primi giornali scientifici e attraverso la grande collaborazione fra scienze naturali e medicina nasce la medicina sperimentale. Le grandi epidemie di peste, vaiolo e tifo provocano più di un milione di vittime solo nell'Italia settentrionale. Si studiano difterite e scarlattina e torna dovunque l'interesse per la difesa sociale e legislativa, insieme alle disposizioni igieniche.
Il XVIII secolo vede un nuovo ordinamento sistematico della scienza, mentre l'influsso della filosofia sulla medicina si fa sentire soprattutto in Germania (Kant).
L'indirizzo sistematico si manifesta soprattutto nelle opere di due grandi medici:
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Friedrich Hoffmann afferma che la nostra conoscenza è limitata essendo fondata sui sensi e la malattia è il tentativo dell'anima per ristabilire l'ordine della vita nel modo più rapido e sicuro.
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Georg Ernst Stahl parla dell'anima come principio supremo della vita.
Errori nella pratica caratterizzano questo orientamento, a cui resta però il grande merito di aver intravisto la verità di una concezione vitalista o dinamica. William Culler di Edimburgo evidenzia l'importanza del sistema nervoso, mentre il suo allievo John Brown, con il suo sistema browniano, afferma che la vita nella sua essenza non è uno stato normale, ma costretto e mantenuto da continui stimoli (sedativi e salassi fanno parte della cura). Dall'orientamento verso la sistematica hanno origine altri sistemi come il mesmerismo o magnetismo animale. Contemporaneo è Samuel Hahnemann, medico tedesco, che sollecita le difese naturali dell'organismo (Dynamis), e individua il meccanismo che ha portato il paziente alla rottura di quell'equilibrio che lo avrebbe altrimenti difeso dalla malattia. Sviluppa il concetto di "similitudine" ed è considerato il padre della dottrina omeopatica.
Il XIX secolo vede il consolidamento della posizione della scienza medica, l'ordinamento degli studi e dell'esercizio professionale. Le grandi correnti intellettuali, sociali e politiche influenzano molto la medicina, così come i progressi della fisica e della chimica. Si passa dalla concezione microbiologica a quella neo-ippocratica con due orientamenti, quello clinico-curativo e quello igienico–preventivo (evoluzione dei classici dell'antica medicina greco-romana). È in questo contesto che prende voce in Europa, soprattutto in Germania, la Naturopatia occidentale, intesa come disciplina organica esercitata in forma professionale.
Jean Jacques Rousseau invece struttura con il suo pensiero le basi filosofiche della Naturopatia: vita semplice e tranquilla a contatto con la natura.
Franz Shoenenberger (1865-1933), Germania, professore e rettore dell'Istituto Universitario di Idroterapia che ribattezza Clinica Universitaria per la Vita e Cura Naturale, è il primo a portare in ospedale la Naturopatia e a sistemizzare le terapie naturopatiche in forma clinica ufficiale (è un grande estimatore di Vincent Priessnitz).
James Thomson e Stanley Lief sono invece i due maggiori naturopati inglesi che sottolineano l'importanza del digiuno, della regolarità intestinale, dei bagni caldi e d'aria fresca, riposo a letto e … succo d'arancia, anche per 72-93giorni per la cura dell'artrite reumatoide e dell'anemia. Applicano tecniche neuromuscolari (NMT) e Leon Chaitow è attualmente un rappresentante di queste tecniche.
Arno R. Koegler, Canada, nato in Sassonia 1898, è il modello di ispirazione della nuova generazione di studenti di Naturopatia.
Un pioniere dei metodi salutistici fu il tedesco Benedict Lust; istruito dal Padre Sebastian Kneipp per l’idroterapia e altre cure naturali, ebbe da lui il compito di divulgare i suoi metodi negli Stati Uniti, dove si trasferì nel 1892.
Come la maggior parte delle professioni mediche (convenzionali o meno) anche la Naturopatia subì un grande declino dopo il 1930: medicamenti come gli antibiotici e corticosteroidi dopo la seconda guerra mondiale dimostrarono di essere molto più efficaci delle cure naturopatiche.
Si aggiunsero, dopo la morte di Lust, conflitti tra varie scuole di medicina naturale (omeopatia, medicina eclettica, fisiomedicina, erbalismo, Naturopatia ecc.).
Altri fattori come il decrescente livello d'istruzione in medicina naturale e il sostenimento politico per una più avanzata tecnologia medica, resero sempre più popolare la medicina basata sulle evidenze scientifiche.
Malgrado tutti questi problemi, la Naturopatia non cessò di esistere. Nel 1956 fu aperto il National College of Naturopathic Medicine a Portland, in Oregon.
Nel Regno Unito la Naturopatia è strettamente legata all'osteopatia.
In Germania venne introdotta costituzionalmente, tra il 1869 e il 1873, la libertà curativa (un'iniziativa di medici accademici che vollero eliminare intrusioni statali nel loro mestiere). In seguito si formarono associazioni che entro il 1928 si unificarono in un'organizzazione integrale, il Grossverband Deutscher Heilpraktiker. Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1945, le associazioni dei Heilpraktiker si organizzarono, a livello sindacale, come associazioni di liberi professionisti e si diede il via a scuole, strutture e infrastrutture professionali private. La maggior parte di loro pratica medicina naturopatica.
Per praticare la professione, oggi è richiesto un esame convalidato dal medico legale del dipartimento della sanità provinciale. Non è controllata la capacità di curare ma piuttosto il fatto che il candidato non sia un pericolo pubblico per la sanità.
Temi e materie sono tratti prevalentemente della medicina:
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Anatomia, fisiologia, patofisiologia occidentale
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Patologia e semeiologia con diagnosi di malattie infettive, degenerative, metaboliche e cardiovascolari
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Diagnosi e primo soccorso per stati potenzialmente letali
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Tecniche diagnostiche, conoscenze di valori di laboratorio ed esami funzionali di organi e sistemi
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Tecniche lavorative come punzioni e iniezioni
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Farmacologia occidentale moderna
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Conoscenze legali e professionali del mestiere
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Indicazioni, limiti, pericoli e controindicazioni di tecniche diagnostiche e terapeutiche naturopatiche
Non è richiesto un determinato percorso scolastico o di apprendistato.
Nei paesi Mediterranei la Naturopatia, intesa nel modo spiegato sopra, non ha tradizione. Si ha, per contro, una lunga e ricca tradizione di medicina popolare che si basa su metodi "naturali". Con l'avvicinamento al mercato Europeo, anche in Italia si sono formati scuole e gruppi naturopati che inglobano le più svariate tecniche curative alternative e complementari sotto questo titolo. Le leggi regionali più volte approvate da diverse regioni italiane sono state tutte respinte per incostituzionalità, in quanto non è possibile istituire nuove figure professionali a livello solo regionale.
I medici che utilizzano invece prodotti naturali, che li prescrivono a scopo preventivo o curativo, sono gli esperti in fitoterapia se si tratta di rimedi a base di piante medicinali, o medici omeopati se si tratta di prodotti omeopatici. Sono tuttavia due categorie di medici già definite dalla Federazione Nazionale dei Medici (Terni, 2002) e regolamentati per legge in Regione Toscana dal 2007, ma bisogna precisare che questi riconoscimenti non provengono, come dovrebbero, da una apposita legge statale, e sono quindi privi di valore legale.
Riferimenti dell'Unione Europea in merito all'esercizio della Naturopatia e dei relativi operatori:
Nuova legge (29/4/1999 attiva dal novembre 1999): Loi relative aux pratiques non conventionelles dans les domaines de l'art medical, de l'art pharmaceutique, de la kinesithérapie, de l'art inférmier et des professions paramédicales, più decreto reale attuativo del 4 luglio 2001 relativo al riconoscimento delle organizzazioni professionali di coloro che esercitano una pratica non convenzionale o ritenuta tale nell'ambito della medicina. Questa legge non disciplina la Naturopatia, ma si limita a fissare norme generali in materia di attività terapeutica non convenzionale.
La legge del 1970 (Practice of Medicine Act) permette agli operatori non medici di praticare la medicina senza licenza e a prescindere dalla formazione, però essi non sono riconosciuti ufficialmente come operatori sanitari, i loro titoli non sono protetti e non sono integrati nel sistema sanitario nazionale.
I non medici non possono praticare atti specifici che sono riservati ai medici allopatici (articoli 23-26 del comma 426 del Practice of Medicine Act del 1976) a meno che non li svolgano sotto la diretta supervisione di un medico allopatico. Gli atti riservati ai medici sono: trattamento delle malattie veneree, tubercolosi e altre malattie infettive; chirurgia, somministrazione di anestetici generali o locali, assistenza ostetrica, prescrizione di farmaci che richiedono ricetta medica, raggi X o radioterapia o terapie con macchinari elettrici.
Anche questa legge non si riferisce alla professione di naturopata, che quindi non è né riconosciuta né regolamentata.
Non esiste regolamentazione e disciplina legislativa della professione di naturopata. Come altre categorie non riconosciute, i naturopati non medici possono esercitare purché non violino la competenza di altre categorie professionali.
Legge sugli Heilpraktiker o naturopati del 1939. In Germania non esiste monopolio legale della pratica della medicina. Quindi, operatori non allopatici (naturopati – Heilpraktiker) con licenza possono praticare la medicina e tutti i medici possono usare MNC. Esistono tuttavia restrizioni su atti medici specifici. Solo i medici allopatici e i dentisti sono autorizzati alle cure dentistiche. Solo i medici allopatici possono curare malattie veneree, patologie epidemiche e contagiose, somministrare rimedi specifici, somministrare o prescrivere anestetici e narcotici, praticare ostetricia e ginecologia, fare raggi X, fare autopsie e rilasciare certificati di morte. Infrazioni possono comportare sanzioni penali.
Gli Heilpraktiker non sono naturopati perché la loro formazione è fondamentalmente basata sulla medicina allopatica e non su quella non convenzionale. Quelli con licenza possono praticare la medicina ad esclusione dei suddetti atti.
Per ottenere una licenza bisogna avere almeno 25 anni, essere cittadini tedeschi o europei, aver ultimato la scuola dell'obbligo, avere una buona reputazione così da garantire una normale prassi professionale, avere un certificato medico che affermi che non esistono indicazioni di disabilità fisica o mentale né dipendenza da droghe e passare un esame davanti ad una commissione della salute che provi che il candidato ha qualificazioni sufficienti e sufficiente abilità per poter praticare come Heilpraktiker e che i trattamenti offerti dal candidato non danneggino la salute pubblica.
L'esame verifica le conoscenze base di anatomia, fisiologia, igiene, patologia, sterilizzazione, disinfezione, diagnosi e regolamentazione sanitaria, in particolare la legge concernente le epidemie.
I naturopati sono tollerati per legge, e possono esercitare la loro attività secondo il diritto consuetudinario.
La formazione dei naturopati avviene in istituti privati (Edinburgh School of Naturopathy e British College of Osteopathy and Naturopathy Medicine), come in Italia, senza che essi siano soggetti a vincoli legislativi o deontologici. Anche qui non esiste, quindi, la categoria professionale del "naturopata" disciplinata dalla legge.
Come in Gran Bretagna e nella maggior parte dei Paesi del mondo, chiunque può esercitare l'attività di naturopata, in mancanza di leggi che disciplinino la materia e stabiliscano le regole per il suo esercizio.
Il Progetto Lucchese inserisce la Naturopatia nel settore del benessere limitando gli interventi del naturopata all'ambito dell'educazione e della prevenzione attraverso una valutazione della costituzione, della predisposizione di terreno e stimolo della capacità autoregolatrice della persona; precludendo nel contempo all'operatore naturopata qualsivoglia intervento terapeutico o diagnostico nosologico di competenza delle professioni ordinistiche (es. medici chirurghi) o categorie altrimenti regolamentate.
L'approvazione del Progetto sancirebbe la "morte" della Naturopatia in Italia, infatti, non è possibile utilizzare una disciplina preventiva con finalità diverse da quelle terapeutiche.
La proposta di legge Lucchese è stata seguita da molte altre, il cui spirito resta quello della regolamentazione della materia delle medicine alternative e complementari allo scopo di evitare casi di abuso o di danno alla salute, e il cui intento di fondo è quello di attribuire alla classe medica la competenza esclusiva all'esercizio di tali pratiche.
Nel 1993, con la legge Individual Health Care Professionals Act, operatori non allopatici sono stati autorizzati alla pratica della medicina nei Paesi Bassi. La nuova legge è effettiva dal 1° dicembre 1997 ed equipara lo status legale dei praticanti MNC a quello dei paramedici: possono praticare la medicina ad esclusione di specifici atti medici che sono riservati ai medici allopatici, a meno che tali atti non vengano praticati sotto la supervisione di un medico allopatico. Violazioni di questo monopolio limitato sono perseguibili. Gli atti riservati ai medici allopatici sono: procedure chirurgiche, procedure ostetriche, cateteri ed endoscopie, punture ed iniezioni, anestesia generale, procedure che coinvolgono l'utilizzo di sostanze radioattive e radiazioni ionizzanti, cardioversione, defibrillazione, terapie elettroconvulsive, litotripsia e inseminazione artificiale. Anche senza formazione medica o paramedica, le persone possono iscriversi in una delle tre accademie di Naturopatia che offrono corsi a tempo pieno di tre o quattro anni.
Legge approvata nel 2003 (decreto legge 13/93 del 15 gennaio 2003), che consente anche ai professionisti naturopati l'esercizio delle medicine non convenzionali. La legge portoghese, approvata con numerose polemiche, non ha mai trovato concreta attuazione e applicazione, e resta una semplice dichiarazione di principio e di intenti, priva di conseguenze pratiche.
I naturopati sono tollerati perché rappresentano una categoria non riconosciuta e non disciplinata dalla legge. Una federazione di naturopati, la FE.NA.I. riporta sul suo sito che "Recentemente la COFENAT (Confederazione delle Associazioni di Naturopati) la UPTA (Sindacato dei Lavoratori Autonomi) e il Centro Universitario Real Maria Cristina hanno stipulato un accordo per elevare la formazione del naturopata. Nel mese di ottobre 2005 sono partiti i primi corsi universitari triennali (180 crediti formativi) per naturopati suddivisi in tre specialità:
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Naturopatia
In realtà questo dato non trova conferme e non risulta che i corsi di Naturopatia, che avrebbero dovuto avere inizio nel 2005, siano mai stati attivati.
Non esiste la categoria specifica e regolamentata espressamente del "naturopata", ma solo quella generica del terapista complementare e del guaritore, riconosciuti in diversi cantoni fra i quali:
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Canton Berna: legge sanitaria entrata in vigore già dal 1 gennaio 2002
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Canton Ticino: dopo lunghe trattative delle associazioni NVS e ATNT la legge cantonale ticinese per il terapista complementare e guaritore è entrata in vigore il 1º marzo 2004. L'intero testo di legge è stato pubblicato nelle NVS-Mitteilungen 2/2004
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Canton Ginevra: nel Canton Ginevra esiste già l'obbligo di registrazione per coloro che esercitano nel campo della medicina naturale, naturopati compresi.
Nel febbraio 1997 sono passate due leggi di carattere globale sulle MNC: il decreto governativo 40/1997 (IV 5) Korm. R. sulla medicina naturale e il Decreto del Ministero del Welfare 11/97 (V 2) su alcuni aspetti della pratica della medicina naturale. Questi due decreti in maniera chiara e ufficiale integrano medici allopatici e medici non allopatici che praticano MNC nel sistema sanitario nazionale. I decreti sono attivi dal 1° luglio 1997. Il decreto stigmatizza precise linee guida attinenti all'iter studiorum della formazione MNC come della sua pratica. Ognuna delle discipline MNC ha il suo training specifico ed esame di stato. Gli operatori non allopatici possono legalmente praticare MNC dopo aver passato l'esame. I "Natural Doctors" sono praticanti autorizzati che hanno passato gli esami richiesti e possono usare MNC. I praticanti che non hanno una alta qualificazione nell'ambito salute possono praticare agopressione, massaggio terapeutico, consigli sullo stile di vita, riflessoterapia, bioenergetica, fitoterapia ed auricoloterapia.
L'articolo 2 chiarisce le circostanze in cui i "medici naturali" possono praticare.
I paragrafi 1 e 2 della legge stabiliscono che i medici allopatici sono incaricati della diagnosi, della pianificazione terapeutica e del follow-up.
Gli altri praticanti che ne abbiano la qualificazione possono partecipare alla cura della persona o su richiesta del paziente o su richiesta del medico curante. I "Natural Doctors" che non sono medici allopatici possono praticare o sotto supervisione del medico allopatico o, più autonomamente, dopo che il medico allopatico ha formulato una diagnosi.
Legislazione extraeuropea
Stesso iter degli statunitensi.
I naturopati fanno un percorso simile agli statunitensi. Non sono medici.
Anche qui la professione specifica e regolamentata di naturopata non esiste come in tutti i paesi di tradizione anglosassone.
I naturopati sono dottori in Naturopathic Medicine. Sono chiamati anche medici-naturopati per distinguerli dai medici-chirurghi. Essi vengono formati nei college con 4 anni di studio a tempo pieno, e, come i medici osteopati, studiano principalmente medicina scientifica allopatica.
Stessa regolamentazione dei paesi anglosassoni.
Naturopatia tradizionale e medici naturopati
Ci sono due gruppi definiti naturopati. Essi sono:
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Naturopati tradizionali
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Medici naturopati
Il naturopata tradizionale applica consigli dietetici e sullo stile di vita, combinati con cromoterapia, cromopuntura, floriterapia di Bach, aromoterapia, lavoro corporeo, esercizi spirituali e mentali, ecc. Al contrario i medici naturopati o Naturopathic Doctors hanno una licenza o una registrazione, basata su studi in medicina. Curano malattie e disagi cronici e disordini psicosomatici.
Gli strumenti terapeutici a disposizione di entrambe le categorie sono prevalentemente:
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Iridologia: esistono decine di specializzazioni (Iridologia terapeutica, fisica, sclerologia, ecc.)
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Manipolazioni corporee (per esempio osteopatia)
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Nutriterapie (per esempio terapie ortomolecolari)
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Idroterapia (per esempio terapie Kneipp)
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Omeopatia classica o complessa
Massime basilari di Naturopatia:
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sostenere le forze auto-guaritrici dell'organismo;
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identificare e curare la causa del disagio o della malattia;
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primum nihil nocere (naturopati tradizionalisti) oppure il minor danno (medici naturopati);
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curare la persona e non la malattia;
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fungere come insegnante del corretto stile di vita;
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prevenire le malattie.
Sostenere i metodi di auto-guarigione dell'organismo:
L'organismo dispone di strumenti di auto-guarigione, come ad esempio il sistema immunitario, la plasticità nervosa, le rigenerazioni tessutali ed altri, il naturopata ha il compito di sostenerli.
Identificare e curare la causa del disagio o della malattia:
La causa della malattia o del disagio deve essere rimossa per arrivare a una completa guarigione. Può avere diverse radici: fisiche, chimiche, metaboliche, genetiche, emotive, sociali, mentali, spirituali e altri. Il naturopata oltre a curare i sintomi, si impegna, quando è possibile, a rimuovere le cause del malessere cercando di identificarle.
Primum nihil nocere oppure il minor danno:
I naturopati tradizionalisti che seguono un codice deontologico della categoria insistono sul "nihil nocere", cioè utilizzano esclusivamente metodi privi di controindicazioni per cui si astengono dai casi clinici dove potrebbero sorgere aggravamenti nocivi per il paziente. I medici naturopati valutano il minor danno tra malattia e cura, al prezzo di ritenersi responsabili in caso di errore o di valutazioni contrastanti.
Curare la persona integralmente:
I naturopati non condividono la visione cosiddetta "specialistica" della medicina, che cura sistemi, organi e malattie presi singolarmente, ma dichiarano di attuare pratiche terapeutiche che loro ritengono coinvolgere la persona in tutte le sue dimensioni: fisica, emotiva, mentale e spirituale.
Fungere come insegnante del corretto stile di vita:
Il compito del naturopata è anche quello di indicare uno stile di vita che non sia nocivo alla salute psico-fisica della persona.
Prevenire le malattie:
La prevenzione in Naturopatia riguarda il potenziamento dello spirito per evitare il disagio e quindi la malattia.

